Una città proletaria
Athos Bigongiali
La storia di chi ha perso la battaglia della memoria e dell’oblio – sembra dire l’autore – non trova altra forma che nella letteratura, perché è storia fuori da ogni catalogo, lasciata alla sua unicità e quindi inverosimile. Una città proletaria è storia inverosimile ma vera. Non storia microscopica, curiosa, singolare. Storia di una città, Pisa, maggior centro italiano del libero pensiero; di un tempo, il primo Novecento; e del passare leggero, vivo, appassionato, in quel tempo per quella città, di un gruppo casuale di giovani e vecchi ribelli, intellettuali, cronisti, sindacalisti, proletari, utopisti, anarchici pionieri del volo (o poeti del volo). Dei vinti, verrebbe da dire, mancando l’intensità del loro passare: ma la storia, appunto, è un romanzo.