La vera storia di Alcide Manzù e Camillo ancora senza cognome
Francesco Fumelli
Pendragon
Camillo non ha un cognome perché è un bastardo ovvero è stato abbandonato alla nascita. Alcide Manzù è un barbiere, scorbutico e di poche parole. Ha bisogno di un aiuto in bottega e sceglie proprio lui, il più silenzioso tra i bastardi del convento. È abituato a obbedire, Camillo, parla poco e lavora molto. E presto rivela ben altri talenti: è capace di perdersi nella pittura con risultati sublimi. Ma la bellezza, si sa, scatena invidie, soprattutto tra le comari. Arriva poi un editto del Governatore che obbliga i tutori della legge a trovare un capro espiatorio, e il bastardo che dipinge meravigliosamente, ispirato per certo dal demonio, non può che essere il loro primo bersaglio. E così, in un intrecciarsi di piccole vicende e quotidiane viltà di paese, si sviluppa il rapporto tenero e surreale tra Alcide e Camillo, fino all'arrivo di una Cometa che dovrebbe cambiare le sorti di tutti...
Francesco Fumelli è nato ad Ancona e vive a Bologna. Laureato in Ingegneria elettronica, con un master in Direzione aziendale, si occupa di consulenza alle imprese, di servizi per la prima infanzia e insegna in un master universitario. Nel 2006 ha pubblicato No, non è una cosa seria (Giraldi), esordio con la prefazione di Pupi Avati, che ha ottenuto il consenso di pubblico e critica. Per Pendragon sono usciti Più alti dei giganti più veloci di Moser (2008) e La vera storia di Alcide Manzù e Camillo ancora senza cognome(2013).