Per richiedere la NASPI è necessario presentare un documento fondamentale. In caso contrario si perderà il diritto all’indennità.
I lavoratori che rimangono senza un’occupazione possono fare domanda di NASPI ma l’erogazione non sarà concessa senza presentare un documento. Approfondiamo questa novità per non perdere i soldi dell’indennità di disoccupazione.
I lavoratori subordinati che perdono il lavoro per cause indipendenti dalla propria volontà possono fare all’INPS domanda di NASPI. L’indennità di disoccupazione viene erogata per un numero di settimane pari alla metà delle settimane di lavoro svolte nei quattro anni precedenti per un massimo di 24 mesi. L’importo è pari al 75% della retribuzione media degli ultimi quattro anni e viene ridotto del 3% ogni mese a partire dal sesto mese di erogazione (ottava mensilità per il over 55).
Durante la fruizione della NASPI è possibile svolgere un’attività lavorativa dipendente o autonoma ma solo se si resterà all’interno di determinati limiti reddituali. L’importo, in questo caso, verrà ridotto in base al reddito. Ricordiamo che il soggetto beneficiario dell’indennità dovrà comunicare – in caso di occupazione – il reddito annuo presunto per continuare a ricevere le erogazioni mensili. Ma c’è un altro importante documento da presentare e tale indicazione vale per tutti i percettori NASPI (detenuti inclusi).
Senza DID addio NASPI, l’obbligo per tutti i percettori
Lo ha chiarito la Cassazione, per ottenere la NASPI occorrerà presentare la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro. Una regola che vale per tutti i beneficiari, detenuti inclusi seppur questi hanno lo stato di detenzione a certificare automaticamente lo stato di disoccupazione. La Legge, infatti, prevede in ogni caso la presentazione della DID.
L’articolo 2 comma 1 del DLGS numero 181 del 2000 sottolinea come lo stato di disoccupazione debba necessariamente essere accompagnato da questa dichiarazione per poter avere accesso all’indennità di disoccupazione nota come NASPI (vale anche per la DIS-COLL). L’interessato, dunque, deve presentare la DID all’INPS e l’ente, poi, provvederà a trasmetterla al servizio competente.
La DID è lo strumento che differenzia chi è disoccupato e disponibile a lavorare e chi non ha occupazione ma non ha manifestato volontà di trovarne una (ad esempio una mamma che si vuole occupare della famiglia).La procedura formale indicata dalla Legge deve essere seguita da chiunque voglia avere accesso alla NASPI. Non ci sono esenzioni, men che mai per i detenuti che una volta usciti dal carcere potrebbero avere bisogno di trovare un’occupazione. In questo modo il sistema previdenziale opera in modo equo per tutti i lavoratori.